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In mostra a Conversano l'arte di Ligabue, l'artista tormentato




Sessanta opere di Antonio Ligabue, uno degli artisti più straordinari del Novecento, famoso per l’incredibile inquietudine e la grande espressività delle sue opere, fino all’8 ottobre 2023 nelle sale del Castello aragonese di Conversano


Pittore e scultore, l’arte era per Antonio Ligabue una valvola di sfogo dalle sue violente crisi nervose: tigri, ghepardi, leoni, falchi e molti autoritratti raccontano una storia umana e artistica tormentata, e la mostra di Conversano permette di approfondirne i nuclei tematici principali. Ad esaltare la teatralità narrativa è l’allestimento espositivo e soprattutto l’illuminazione delle opere, quest’ultima studiata da Francesco Murano, tra i più importanti illuminotecnici italiani da sempre al servizio dell’arte.
Architetto e docente della Scuola di Design e membro del laboratorio “Luce e colore” del Politecnico di Milano, Murano ha conseguito un master presso la Domus Academy e il dottorato di ricerca in disegno industriale, con una tesi di laurea dal titolo “Le figure della Luce”. E ha svolto importanti ricerche accademiche, scientifiche, e attività di progettazione, concentrandosi sulla progettazione illuminotecnica e illuminando molte delle più importanti mostre d’arte in Italia e all’estero.

“Le opere di Antonio Ligabue hanno un impatto visivo molto forte - afferma Francesco Murano - e trasmettono un’incredibile inquietudine che trasuda materia e colore. Illuminarle con una luce molto forte (sempre nei parametri conservativi) e usare un livello di illuminamento elevato hanno permesso di evidenziare la drammaticità di questo artista, dalla vita triste e incredibile".
"Accanto ai lavori visionari e potenti della sua maturità - prosegue Murano -, ci sono quadri dai colori tenui insieme a sculture in bronzo di animali ruggenti, e ancora i molti autoritratti dallo sguardo profondo e penetrante: grazie alla luce, costante e modulata, il visitatore può apprezzare la narrazione del percorso espositivo che racconta l’evoluzione stilistica di uno degli artisti più straordinari del Novecento".
"Per affrontare il progetto illuminotecnico delle opere di un particolare autore - spiega Murano -, è fondamentale comprenderne sia la tecnica che studiare la sua poetica; la luce è sempre diversa per temperatura cromatica, per livelli di illuminamento e, cosa ancora più importante, per come essa svanisce intorno a un’opera, che sia una scultura, un quadro o un affresco, con modalità che vanno da salti netti a confini indefiniti, a seconda di come tale modalità corrisponda di più alla poetica dell’artista.
Quando illumino le opere di un artista, mi sembra di percepirne la presenza attraverso la testimonianza del suo lavoro: in questa fase cerco quella che posso definire come una “corrispondenza” tra l’opera e la luce che la illumina".

La mostra, curata da Francesco Negri e Francesca Villanti e prodotta e organizzata da Arthemisia, è presentata dal Comune di Conversano e Arthemisia, promossa e sostenuta dal Comune di Conversano Città d’Arte e Museco – Musei in Conversano, con il contributo della Regione Puglia, con il patrocinio della Città Metropolitana di Bari, di Pugliapromozione e del Teatro Pubblico Pugliese, in collaborazione con Comune di Gualtieri e Fondazione Museo Antonio Ligabue. 

Sponsor dell’evento: Bcc Conversano e Master Italy.

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