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"Disegniamo la bellezza" con Erri De Luca, ospite di “Episodi” ciclo d’incontri culturali a Castellana Grotte



6 maggio 2016 – ERRI DE LUCA – “Disegniamo la bellezza”

Disegnare la bellezza, sarà questo il filo conduttore dell’incontro con Erri De Luca. La discussione prenderà spunto da una delle ultime fatiche dell’autore, “La faccia delle nuvole”. Lui si chiama Iosèf, nella sua lingua vuol dire: colui che aggiunge. Ha aggiunto la sua fede nella ragazza amata, le ha creduto. Si è aggiunto come sposo, a lei incinta non di lui. Si è aggiunto come padre secondo di quel figlio, “spuntato in mezzo a loro da un travaglio di stelle”. 
Cadevano a coriandoli, la notte che è nato. Attraverso la loro viva voce, attraverso le loro gioie e le loro preoccupazioni di genitori e di sposi – e attraverso la voce di un narratore che li segue con partecipazione da Betlemme sino a Gerusalemme e poi per le trentatré seguenti pasque – veniamo accolti dentro al cerchio intimo e pieno di luce della Sacra famiglia. Alla nascita di Ieshu si diffonde profumo di pane fragrante nella grotta, dove accorrono i pastori, accorrono i Magi. Chiunque lo prenda fra le braccia già ravvisa nel suo volto una somiglianza, impone al nuovo nato un desiderio, un’aspettativa: a Iosèf sembra il viso di Miriàm riflesso dentro l’acqua, per Miriàm somiglia “ai neonati di ogni e qualunque stirpe in vita sulla faccia del mondo”, a uno dei pastori pare pane della festa, “la pelle è un filo d’olio, sotto è ’na mullica”, il vecchio Simone riconosce in lui “il traguardo di molti appuntamenti, la forma di germoglio di un’attesa finita”. 
Il volto di Ieshu è mobile come la faccia delle nuvole agli occhi del mondo e da quel mondo Iosèf cerca con pervicacia di difenderlo, di opporsi al fraintendimento, di mettere a tacere la baraonda delle somiglianze. Dopo In nome della madre, Erri De Luca raccoglie in queste pagine l’amore del padre, lo sforzo di aver cura e di proteggere: fino al giorno in cui è il figlio stesso, ormai adulto, a sottrarsi. 




 Dopo il successo delle prime due edizioni, dal 18 marzo al 20 maggio, torna “Episodi”, il ciclo d’incontri culturali organizzato da “Il libro possibile” in collaborazione con il Comune di Castellana Grotte e la Società Grotte Srl. 
Saranno proprio le famose cavità sotterranee, uniche al mondo, a fare da cornice ai quattro appuntamenti letterari. Ospiti e protagonisti della manifestazione quattro grandi autori: Jonathan Coe, Piergiorgio Odifreddi, Erri De Luca e Simonetta Agnello Hornby. Una scelta di coerenza, fortemente voluta dalla direttrice artistica de “Il libro possibile”, per quello che questi autori rappresentano attraverso le loro opere e la loro vita: un percorso umano e professionale di notevole tensione intellettuale e impegno etico, attraverso il quale la bellezza della letteratura diviene verità e azione. 
“La letteratura come strumento di formazione politica, di osservazione della realtà e di interpretazione della politica”. Questa la dichiarazione rilasciata dalla direttrice artistica Rosella Santoro a proposito del primo incontro con cui si aprirà la rassegna. La scrittura di Jonathan Coe, attraverso bellezza di una parola icastica, ironica e satirica, e di una storia costruita con una penna graffiante e mordace, rappresenta la verità dell’inquietante mondo in cui viviamo e che assume il volto di una Gran Bretagna che va dal 2003 al 2015. 
La terza edizione di “Episodi” avrà, infatti, un unico filo conduttore, “Disegniamo la bellezza”, e porrà l’attenzione sui principali temi affrontati ogni giorno dai media e dalla politica italiana, a cominciare dalle trivellazioni nel nostro mare Adriatico. Il 17 aprile si svolgerà il referendum, la Puglia si è mobilitata contro le autorizzazioni alle società petrolifere e anche il Libro Possibile, già da un anno, è accanto a chi dice “no” a chi vorrebbe deturpare il nostro paesaggio e il nostro mare. 
Non solo trivelle, però. Con Piergiorgio Odifreddi, ad esempio, si parlerà anche della bellezza matematica nell'arte e nella natura: “Una voce forte e tonante – dice Santoro - che ci richiama alla necessità di difendere la bellezza del nostro territorio e la perfezione della natura”; si prosegue con Erri De Luca, “la cui parola poetica – prosegue Santoro - è divenuta un tutt’uno col suo impegno civile di intellettuale integrato nel territorio”; per concludere con Simonetta Agnello Hornby “scrittrice impegnata nella salvaguardia e tutela di importanti cause, e che con il suo ultimo romanzo traccia la bellezza di una storia d’amore inserito nel contesto storico di quell’Italia che si è fatta nazione”, conclude la curatrice della rassegna. Solo solamente alcuni spunti dai quali partirà la riflessione e il confronto assieme agli ospiti e al pubblico delle Grotte di Castellana, in provincia di Bari. 

 E il 20 maggio 2016... 

– SIMONETTA AGNELLO HORNBY – “Caffè amaro” “Caffè amaro” è una vicenda che si snoda dai primi vent’anni del Novecento fino alla Seconda guerra mondiale. Siamo nella provincia di Agrigento, inizio Novecento. I grandi e profondi occhi a mandorla, il volto dai tratti regolari, i folti capelli castani: la bellezza di Maria è di quelle che gettano una malìa su chi vi posi lo sguardo, proprio come accade al baronello Pietro Sala, che se ne innamora a prima vista e chiede la sua mano senza curarsi della dote. Maria ha solo quindici anni, Pietro ne ha trentaquattro; lui è un nobile bon vivant che ama i viaggi, il gioco d’azzardo e le donne; lei proviene da una famiglia socialista di grandi ideali ma di mezzi limitati. In parte per sollevare i genitori da un peso, in parte perché attratta dai modi seducenti di Pietro, Maria accetta di diventare sua moglie e di lasciare la casa di Canitti, i suoi cari e l’amico Giosuè, che è stato cresciuto dal padre e lei considera “un fratello maggiore. Anzi, di più”. Il matrimonio con Pietro, nonostante le molte differenze che li dividono e l’accoglienza tiepida della famiglia Sala, si rivela una scelta felice. E sopra ogni consapevolezza, arriva per Maria la scoperta del vero amore. Attorno a lei si muove una moltitudine di personaggi tormentati che trasforma questo ritratto in un affresco corale, sul cui sfondo si riconoscono i grandi cambiamenti della prima metà del Novecento: i fasci siciliani, la crisi economica, l’ascesa del fascismo, le leggi razziali, la guerra. In primo piano, la storia di un personaggio femminile che, da fragile ragazza in balìa delle scelte degli uomini, si fa donna capace di dettare a viso aperto le condizioni del proprio vivere e della propria felicità

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