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Il Galeno di Canosa che cura anche la crisi


«I nostri clienti al Nord spesso all’inizio sono diffidenti, hanno pregiudizi se non peggio. Poi apprezzano la logistica, l’affidabilità dei servizi e la qualità del nostro prodotto e si ricredono. O ci dicono: “Siete diversi da altri meridionali”. Noi rispondiamo che siamo lavoratori come tanti in un Sud dalle numerose eccellenze». Lo sottolinea con orgoglio Sergio Fontana, direttore generale di Farmalabor, azienda leader in Italia ed Europa nel settore della distribuzione di materie prime a uso farmaceutico, cosmetico e alimentare. Il suo è l’orgoglio di un «bollente spirito» ante litteram. Avrebbe potuto accontentarsi di lavorare nella farmacia di famiglia. Come tanti ragazzi del Sud si era trasferito al Nord e a differenza di molti si era anche «sistemato». Ma tutto ciò gli andava stretto. E si è fatto guidare da una passione: creare nella sua Canosa (Bat) un laboratorio per le preparazioni galeniche (di farmaci e rimedi a partire da sostanze chimiche e ausiliarie). La realizza nel 2001. In dieci anni l’officina diventa di 11mila metri quadrati, e nel 2011 fattura 6,5 milioni di euro (5,5 nel 2009, 7,2 la stima per il 2012). Fontana ha raccontato i tanti traguardi di Farmalabor alla «carovana» di rappresentanti istituzionali, mondo accademico, imprenditori e giornalisti in visita nella sede dell’azienda (a Canosa, a Milano c’è l’ufficio commerciale, per meglio intercettare il business e superare le «diffidenze»). Alla quinta tappa del «Viaggio nell’Impresa», iniziativa di Confindustria Bari e Bat di promozione delle aziende virtuose del territorio, è intervenuto anche il presidente della Regione Nichi Vendola. «In Italia – ha detto - siamo molto indietro, nel settore privato e pubblico, nelle innovazioni di processo e di prodotto. Il dibattito su una nuova politica industriale non è partito. Per accrescere la competitività si parla solo di deregolamentazione dei mercati. Farmalabor, invece, è un modello organizzativo vincente perché fondato sulla garanzia della qualità. Un vanto per la Puglia, dove pure non mancano sacche di arretratezza e criticità». 
«I numeri non sono ancora brillanti per la Puglia – ha detto Michele Vinci, presidente di Confindustria Bari e Bat - Ma la nostra industria migliora e ha molte perle nascoste, come Farmalabor, che devono trovare più visibilità». E per rafforzare un settore dalle grandi potenzialità, Vinci ha annunciato l’intenzione di creare in Confindustria una sezione Sanità, che riunisca vari settori come farmaco, apparecchiature medicali e case di cura. Le potenzialità della farmaceutica le assicura anche il preside della Facoltà di Farmacia dell’Ateneo barese: «L’87% dei nostri laureati trova subito impiego – spiega Roberto Perrone – molti però devono trovarlo fuori regione. Ma a Farmalabor ho reincontrato vari nostri laureati». Il vero punto di forza dell’azienda, infatti, per Fontana, sono le professionalità. Farmalabor conta 75 addetti, al 100% pugliesi, quasi tutti laureati, ben 18 in chimica e tecnologia farmaceutica, il 53% donne. Non a caso la sezione Ricerca e sviluppo, grazie alle collaborazioni con diverse università italiane, sta sviluppando diversi progetti di innovazione, due cofinanziati dalla Regione. Anche così si diventa l’unica azienda autorizzata dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) a ripartizione e rilascio di lotti dei principi farmacologicamente attivi. 
Giuseppe Daponte

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