Translate

La Puglia e la sostenibile lentezza del cavallo



Percorsi sulla spiaggia, tra mare e dune. O in campagna e lungo le antiche vie romane o i tratturi della transumanza, circondati da muri a secco, ulivi secolari e masserie. O ancora su sentieri che si arrampicano sulle alture, attraversano boschi e costeggiano laghi e dighe. La Puglia è una miniera di paesaggi mozzafiato, soprattutto per chi, lontano dalle strade turistiche più battute, sa immergersi nella natura e nella lentezza dei luoghi. Uno dei modi migliori per farlo, è in sella a un cavallo.
Sono numerose le opportunità offerte a cavalieri esperti e a principianti dai tanti maneggi distribuiti sul territorio regionale (a prezzi anche modici, a partire da venti euro per itinerari di dieci chilometri) per percorrere le ippovie e scoprire o riscoprire il fascino ancestrale del cavallo, per secoli fondamentale mezzo di trasporto, oggi hobby seducente che si sposa perfettamente con un turismo «slow».
Nella Valle d'Itria, «a cavallo» tra Bari, Brindisi e Taranto, prevalgono ippovie in spiaggia o in campagna. Si guadano piccoli fiumi di acqua sorgiva e si passeggia lungo il litorale per chilometri, sulla battigia accarezzata dalle onde, mentre sullo sfondo scorrono dune fitte di macchia mediterranea. Nell'entroterra, invece, si sfidano piccole e grandi salite, in una cornice di vegetazione spontanea e sovrastati da due panorami immensi, l’orizzonte azzurro intenso del mare e il verde delle colline.
Tratturi e sentieri solcano spesso aree attraversate da “lame” (antichi letti di fiumi), punteggiate da grotte e insediamenti rupestri, e ricche di ulivi secolari, campi di grano e coltivazioni di fichi. E tra alberi e muretti a secco, si ergono le antiche masserie, rosse come il colore vivo della terra arata o bianche e luminose come il sole a mezzogiorno.
Non mancano le ippovie in Salento. A Frassanito (vicino Otranto, in provincia di Lecce) vari sentieri ancora «selvaggi» si snodano nella pineta di Alimini e costeggiano le dune marine. Lambiscono i laghi Alimini (che si possono guadare in precisi punti in cui l'acqua è relativamente bassa) per poi tornare a Frassanito via spiaggia (da settembre a giugno) o a ridosso delle dune nei mesi estivi (a luglio e agosto è vietato percorrere la riva del mare di giorno). Un altro contesto straordinario per andare a cavallo sono i Monti Dauni.
Un itinerario inizia e si conclude dopo 13 chilometri a Celenza di Valfortore dopo aver disvelato il fascino del paesaggio del lago di Occhito, al confine tra Molise e Puglia, popolato da una ricca fauna, fra cui airone rosso e anatre selvatiche. 
Un'altra ippovia comincia a Faeto e raggiunge Orsara di Puglia percorrendo il tratturo Camporeale-Foggia, collegamento fondamentale in passato per i traffici commerciali tra la Campania, ricca di frutta e verdura, e la Puglia, da sempre terra di grano, olivi e sale. Il sentiero parte dal Villaggio San Leonardo di Faeto e per un tratto segue l’antica via romana Traiana che portava fino a Brindisi. Quindici chilometri di panorami sorprendenti, tra Tavoliere e Appennino, tra macchie boschive e colline rocciose. E a Orsara c'è la storia ad attendere gli escursionisti, l’ex abbazia di S. Angelo. La stessa che,  nel 1228, ospitò i cavalieri dell’ordine di Calatrava, venuti dalla Spagna per frenare l’azione dei Saraceni di Federico II.

G. D.
Speciale Corriere del Mezzogiorno

Commenti

Post più popolari

il Tacco di Bacco - i prossimi eventi in Puglia

Contattaci

Nome

Email *

Messaggio *