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Una legge pugliese all'avanguardia in Europa




BARI - «È ormai ineludibile una valutazione dei dati scientifici disponibili che dia ai decisori delle misure di salute, occupazionali e generali, punti fermi su cui basare le proprie azioni. Si valutino gli effetti dell’inquinamento all'esterno dell'Ilva ma anche all’interno: è quantomeno sorprendente che in una comunità di lavoratori così ampia ed esposta più a lungo a numerosi contaminanti ambientali (in concentrazioni maggiori rispetto alle zone limitrofe), risultino assenti le patologie evidenziate nella popolazione generale». A dirlo è Pietro Apostoli, presidente della Società italiana di medicina del lavoro e igiene industriale (Simlii) nell’incontro organizzato dall’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione dell’ambiente (Arpa) Puglia sulla legge regionale 21/2012 in materia di valutazione del danno sanitario delle emissioni industriali.
Per qualificare e quantificare i rischi e le misure  di prevenzione da adottare, secondo Apostoli,  si devono attivare i massimi livelli scientifici nazionali: «Chiediamo che il Consiglio superiore di sanità e le società scientifiche più coinvolte istituiscano un gruppo di ricerca sull’Ilva che fornisca in tempi utili elementi inconfutabili per individuare i rischi».
Per Apostoli, la legge regionale 21/2012 approvata lo scorso luglio «è unica in Europa e dovrebbe essere copiata dal resto del Paese, soprattutto perché unifica gli aspetti ambientali con la valutazione degli effetti sulla salute». «Prevede, infatti - spiega Giorgio Assennato, direttore generale di Arpa Puglia – una rigorosa valutazione dei danni sanitari ex post (e non più teorica ed ex ante). E impone agli impianti la riduzione delle emissioni se si accertano pericoli per esseri viventi e territorio».
«Questa legge è una Ferrari – spiega Lorenzo Nicastro, assessore regionale alla Qualità dell’Ambiente – Ma sarà senza ruote finché non avrà un regolamento». Alla sua stesura (entro settembre) lavora un gruppo di studio composto da medici, ingegneri, chimici, statistici ed esperti dell’ambiente delle agenzie regionali Arpa e Ares, e di Asl e assessorati alla Qualità dell’Ambiente e alla Sanità.
Assennato ha chiesto e ottenuto la disponibilità del Simlii ad entrare nel comitato cui il regolamento verosimilmente affiderà il compito di eseguire le valutazioni di danno sanitario: «Contribuirà così a garantire il massimo rigore scientifico nella certificazione dei risultati».
Giuseppe Daponte
Corriere del Mezzogiorno

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