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Appuntamento sui Monti Dauni per i Borghi più belli d’Italia



BARI – Per la prima volta il Festival «I Borghi più belli d’Italia», giunto alla settima edizione, ha scelto la Puglia, e in particolare i Monti dauni, come palcoscenico per raccontare l’«Italia minore», dei campanili, dei centri storici medievali e dei paesaggi.

La manifestazione, presentata a Bari e in programma dal 6 al 9 settembre, intende favorire la riscoperta di paesaggi, patrimonio ambientale e culturale, sapori e storia dei quattro comuni del Foggiano che la ospitano, Pietracorvino, Bovino, Alberona e Roseto Valfortore, e di una quarantina di centri italiani che parteciperanno all’iniziativa, certificati da «I Borghi più belli d’Italia», club nato nel 2001 dalla Consulta del turismo dell'Associazione dei comuni italiani (Anci) per preservare l’identità dei piccoli comuni, valorizzarne le ricchezze e offrirle al visitatore più attento.

Lo stendardo del club è assegnato (su richiesta dei comuni interessati) ai borghi, con meno di duemila abitanti nel centro storico e di 15 mila nell’intero comune, di notevole qualità urbanistica e architettonica certificata dalla Soprintendenza alle belle arti. I candidati però devono rispettare anche altri parametri, 75 in tutto, tra cui capacità di curare il patrimonio e qualità dei servizi offerti a residenti e turisti. «I soci ad oggi in Italia sono 212 – dice Fiorello Primi, presidente nazionale –La Puglia ne conta solo 9, i quattro che ospitano la manifestazione più Cisternino (Brindisi), Locorotondo (Bari), Otranto e Specchia (Lecce), e Vico del Gargano (Foggia). Il Sud 43, il Nord 78, il Centro 92. I pochi che la Puglia ha, però – rileva Primi – vantano una qualità da prima fascia a livello nazionale». Anche per questo il club l’ha scelta per ospitare questa edizione del Festival, organizzato dai comuni ospitanti con Regione, Provincia di Foggia, Borghi più belli d’Italia e i partner Gal Meridaunia, Egialea e Terravecchia in Folk.

«I Monti Dauni – spiega Primi - sono tra i territori del Sud con i borghi più belli. Un’area con oltre 500 tra chiese, siti d’interesse comunitario e musei etnografici e con 9 paesi certificati con marchi di qualità turistico-ambientali. Questo patrimonio è ideale per attrarre turisti interessati ad attività culturali, naturalistiche ed enogastronomiche, che preferiscono viaggiare fuori stagione, quando c’è poca gente, magari nei periodi della vendemmia, della raccolta delle olive o in primavera per fare gite in bici».
Non solo, la scelta è caduta sulla Puglia perché, spiega Primi, «è un avamposto per promuovere la rete internazionale delle associazioni amiche dei borghi nel Mediterraneo, che si stima sarà il bacino più importante al mondo per i flussi turistici internazionali. D’altra parte, la regione si è data un Assessorato regionale al Mediterraneo: una sensibilità che va sfruttata».
Per quattro giorni l’area dei Monti Dauni sarà al centro dell’attenzione degli operatori turistici internazionali grazie anche alla visita delle delegazioni estere di associazioni federate di Giappone, Spagna, Belgio, Francia e Grecia (e forse anche Polonia, Romania e Canada), protagoniste con i loro stand nell’ambito della terza edizione de “Les plus beaux villages de la terre” ospitata dal Festival.

In agenda visite guidate, convegni (il 7 a Bovino “Info meeting internazionale del turismo associato”, l’8 ad Alberona “Gli Stati generali del turismo sociale in Italia”), concerti (il 6 a Pietramontecorvino Nicola Briulo e Soap Trip duo, il 7 a Bovino Tarantula Garganica, l’8 ad Alberona Coquette Band e, a Roseto Valfortore, A Paranza r’o’ Lione), proiezioni (l’8 ad Alberona “Viaggio nelle parole di mio padre”), degustazioni e fiere.

LA REGIONE - «Il turismo  internazionale oggi cerca destinazioni a forte carattere indentitario e ricche di tradizione». Per questo, dice Silvia Godelli, assessore al Mediterraneo della Regione, «abbiamo deciso di orientare i nostri sforzi sul turismo culturale, che ci permette anche di destagionalizzare l’offerta. Va in questa direzione il Festival “I Borghi più belli d’Italia”, un grande evento nei Monti dauni, un territorio vergine, di straordinaria bellezza storica, culturale, enogastronomica e paesaggistica che abbiamo individuato come nuova grande potenzialità turistica della Puglia».

«Il turismo a cui puntiamo è sostenibile e non invasivo. Deve dare grande spazio all’autenticità dei luoghi e far interagire visitatori e territori». Per preservare la bellezza del territorio la Regione ha già privilegiato la formula dell’albergo diffuso con la legge approvata nei mesi scorsi sulla ricettività. «Al contempo – aggiunge Godelli - c’è un’attività imprenditoriale che sta per partire con il sostegno dei sindaci e che riguarderà anche i comuni dei Monti dauni. Devono essere gli imprenditori, infatti, a gestire alberghi diffusi e strutture ricettive sostenibili, non possono farlo gli enti pubblici. Ci sono già soggetti che si stanno attivando. Sono ottimista».

«Ci stiamo sforzando di stimolare l’adesione a reti come quella de “I Borghi più belli d’Italia” che si appresta a diventare di respiro internazionale – commenta Giancarlo Piccirillo, direttore di Puglia Promozione, strumento operativo delle politiche della Regione in materia di promozione della sua immagine - Il nostro compito è trasformare i borghi in destinazioni turistiche. Alcuni già lo sono. Altri stanno attivando programmi. L’obiettivo è mantenere però una coerenza con il brand che stiamo posizionando nei mercati europei, fondato sui valori dell’autenticità delle esperienze che si possono vivere nei nostri territori. Di qui – conclude – il nostro impegno a intercettare un turismo sostenibile, con un rapporto corretto tra il territorio e la domanda che andiamo a intercettare. La nostra scommessa è il turismo connubio tra cultura, stile di vita ed enogastronomia».



Giuseppe Daponte
Corriere del Mezzogiorno

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