Ram Elettronica, Viaggio nell'impresa
da Corriere del Mezzogiorno
ANDRIA – Era il 1974 quando Vincenzo Scarcelli,
abbandonata l’attività agricola, decise di fare l’elettricista, avviando una
ditta di impiantistica elettrica, al servizio soprattutto dell’industria
molitoria. Meno di 40 anni dopo la sua creatura è cresciuta ed è diventata la
Ram Elettronica, leader nel settore impiantistica elettrica e automazione
industriale. La sua storia di successo, realizzata da Vincenzo e dai figli che
ne stanno prendendo il testimone, Riccardo, Antonio e Michele, è stata
raccontata nella settima tappa del «Viaggio nell’Impresa», organizzata da
Confindustria Bari e Bat per dare visibilità a imprese eccellenti del
territorio spesso poco note.
Vincenzo, più che i risultati economici, ha sottolineato
l’assenza nel curriculum dell’azienda di termini come cassa integrazione,
sciopero aziendale e lavoro nero («è evasione fiscale, sfruttamento e
concorrenza sleale»). Ha rivendicato, invece, tra i premi, soprattutto quello
Missione Sicurezza, vinto nel 2010 per la tutela della sicurezza sul lavoro.
«La crisi ha penalizzato anche noi - riconosce Riccardo -
Tra gennaio e febbraio abbiamo avuto un calo preoccupante di commesse. Ora però
stanno risalendo». Nel 2011 la Ram Elettronica ha registrato un fatturato di
6,4 milioni, +30% dal 2010. Ha clienti ormai in quattro Continenti (manca
all’appello, per ora, l’Asia). Negli ultimi 20 anni si è specializzata
nell’automazione industriale di processo e supervisione. Ha realizzato software
in particolare per i processi produttivi delle industrie molitorie e pastaie, e
soluzioni di controllo e comando per varie applicazioni.
Conta 48 dipendenti, età media meno di 40 anni. «È
soprattutto il loro know how - dice Riccardo Scarcelli – a legarci alla Puglia,
territorio dove pure non mancano le difficoltà».
La marcia in più della Ram, anche per Michele Vinci,
presidente di Confindustria Bari e Bat (e con la Masmec attivo in un comparto
affine), è «l’elevata competenza nel settore. Con questa leva è stata molto
reattiva nel trovare risposte ai bisogni dei clienti». Tra le soluzioni
individuate, riferisce Riccardo Scarcelli, «il prototipo per il controllo
automatico del prodotto, su cui abbiamo ottenuto il brevetto italiano ed
europeo, sperimentato per una ditta che doveva esportare pasta lunga in
Giappone evitando contestazioni sulla qualità. Abbiamo risposto, prima di molti
nostri concorrenti, a una forte esigenza di mercato anche con un’altra
intuizione, con l’investimento in sistemi informativi mobili (il primo
realizzato sei anni fa), sfruttando internet, palmari e altri dispositivi oggi
comuni».
Giuseppe Daponte
Commenti