Translate

L'inferno di Dante nelle Grotte

16 marzo 2011
Corriere del Mezzogiorno

BARI - «Per me si va ne la città dolente […] Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate». È eloquente l’iscrizione sulla porta degli inferi descritta da Dante nella Divina commedia, nel terzo Canto dell’Inferno. Ma se il viaggio dei dannati non prevede ritorno, per il sommo poeta è solo un passaggio catartico prima di «riveder le stelle». Ora quel passaggio possono riviverlo in tanti, con i versi danteschi ma anche con lo spettacolo «Hell in the Cave - versi danzanti nell'aere fosco», realizzato da Promo Apulia, Comune di Castellana Grotte e Grotte di Castellana, con patrocinio e contributo di Regione, Provincia di Bari e Costa dei trulli.
«È un valido esempio di “turismo slow” – commenta Silvia Godelli, assessore alla Cultura e al turismo della Regione – sostenibile e rispettoso di un contesto delicato e di pregio per la regione, che si presta alla cultura. È originale l’intuizione di ospitarvi l’Inferno di Dante, promuove un turismo destagionalizzato e divulga un classico della letteratura».
Dopo la breve esperienza del 2008, lo spettacolo torna per due anni (cento date l’anno, oggi alle 20,30 la prima, il 20, 26 e 27 marzo le prossime, biglietto intero 15 euro, ridotto 12 euro, acquistabile anche on line dal circuito Booking show), in una veste rinnovata, nelle Grotte di Castellana, «forse la cornice più adatta – dice Maurizio Pace, presidente della Grotte di Castellana srl – visto che, in passato, prima dell’arrivo della scienza (lo speleologo Franco Anelli nel ‘38) per le loro caratteristiche avevano già ispirato, tra i contadini locali, leggende “infernali”. Mentre ora, da tre anni, sono un nuovo contenitore culturale».

Lo spettacolo dura un’ora. Il pubblico (non più di 200 persone per volta) scende nella «caverna infernale» (la Grava) accompagnato da due demoni gemelli, cerimonieri che incarnano il traghettatore Caronte. «Intorno, nel buio, si percepiscono presenze inquietanti – riferisce Enrico Romita, regista e ideatore dello spettacolo – che suscitano negli spettatori paure ancestrali, amplificate da sofisticati effetti sonori». Dalle tenebre affiorano con giochi di luce colorate (a basso consumo e fredde, per non alterare le superfici illuminate) Lucifero e altri personaggi della cantica (come Ciacco, Paolo e Francesca, il Conte Ugolino e Ulisse) interpretati da una compagnia stabile di 50 attori, mimi e ballerini locali under 35. Al progetto collabora uno staff tutto pugliese, tra cui la drammaturga Giusy Frallonardo, il coach Marcello Prayer, il coreografo Mimmo Iannone e il maestro di canto Paolo Pace.
«Abbiamo rappresentato i personaggi dell’Inferno che più ci ricordano il presente – spiega Frallonardo -. Dante era uno straordinario conoscitore degli uomini e dei loro sentimenti senza tempo».
Giuseppe Daponte

Commenti

Post più popolari

il Tacco di Bacco - i prossimi eventi in Puglia

Contattaci

Nome

Email *

Messaggio *