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«L'Acqua in testa», dall'hip hop al reggae

La 2 giorni di concerti il 9 e 10 luglio a Pane e pomodoro (Bari)

La musica deve essere un bene alla portata di tutti, come l'acqua. E' questa la filosofia di fondo della sesta edizione di "L'Acqua in testa Eastpak Music Festival", animata da un cartellone ricco di proposte pescate nei circuiti alternativi dell’elettronica, dell’hip hop e del reggae.
Ma è proprio l'acqua il simbolo del bene pubblico per eccellenza, a rischiare negli ultimi tempi in Italia e nel mondo la privatizzazione. Per questo Bass Culture, Mutua Studentesca Bari e Taverna Del Maltese hanno aderito alla campagna referendaria l’«Acqua bene comune», ospitando durante la rassegna la raccolta firme (ormai da record: oltre centomila in Puglia e più di un milione in Italia).

La due giorni è stata arricchita anche da altre battaglie di civiltà, come la corretta gestione dei rifiuti: fra gli sponsor della manifestazione si ritrova così anche l’Amiu, presente al Festival con postazioni complete per la raccolta differenziata. Con RyanAir (che ha regalato biglietti nel corso della prima serata) si chiude poi il cerchio di sponsor privati della manifestazione, che intende emanciparsi progressivamente dai contributi pubblici. Nel frattempo, però, attinge ai fondi di Comune di Bari e Regione Puglia (rispettivamente 20 e 60mila euro) per proporre il suo cartellone «poco allineato» ma gradito a un pubblico - pugliese e non - che nelle scorse edizioni hanno decretato il successo della manifestazione.



Quest’anno nel capoluogo sono arrivati headliners di fama internazionale ed emergenti «di qualità». Tra i primi i fratelli belgi Stephan e David Dewaele, ovvero 2 Many Djs, che a Bari presentano in prima nazionale il progetto Under the Covers, già acclamato nei club e all’aperto qua e là per l’Europa. Alle loro sonorità si aggiunge lo spettacolo multimediale di immagini video in 3D. Il trio londinese We Have Band di belle speranze ha presentato l’album d’esordio WHB.





Reggae e hip hop nella seconda serata, con Ebony Bones (che alle frequenze giamaicane mescola funk ed elettronica) e il digital laptop reggae di Jahtari (qui con la voce dell’inglese Soom T). E' tarantina invece la voce di Mama Marjas, e sono pugliesi i cinque mcs di The ConCEPt Group e il «ninja» barese Hanzo.
L'ingresso naturalmente era libero, come l'acqua!




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