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Nicola e Sergio, ora sono due i santi che legano Bari e Russia

Bari e Russia più vicine. Cadute barriere «insormontabili» come la cortina di ferro della Guerra fredda e le distanze spaziali (grazie alla tecnologia), le affinità culturali, religiose ed economiche lasciano rifiorire antichi legami e ne creano di nuovi.


In questo clima, e in attesa di un gemellaggio con Mosca, centro nevralgico del Paese, si inserisce l’accordo di cooperazione e amicizia tra Bari e Sergiev Posad, «città santa» a 70 km dalla capitale. L’intesa sarà siglata martedì a Bari, nella Sala della Giunta del Comune (alle 13) dai sindaci delle due città, Michele Emiliano e Maslov Nikolay. Avvierà una collaborazione tra due città accomunate dalla devozione per San Nicola, come noto, tra i santi più venerati nel mondo e soprattutto dalla Chiesa ortodossa russa.
I rapporti tra Bari e Russia sembrano dunque rinsaldarsi soprattutto su un piano spirituale. Non è un caso che l’accordo sia stato stretto con Sergiev Posad, che ospita il più importante centro spirituale russo, il Monastero della Trinità di San Sergio, patrimonio dell’Unesco, meta di grandi pellegrinaggi, fondato nel 1340 dal monaco San Sergio di Radonez, tra i santi russi più venerati.


La città ha ritrovato solo nel 1991 il proprio nome, preso dal santo, dopo che l’ateismo dei bolscevichi nel 1930 l’aveva ribattezzata Zagorsk, in memoria del rivoluzionario Zagorskij.
C’è un riavvicinamento anche politico e culturale: domani si tiene il forum «Italia-Russia: cooperare per lo sviluppo comune», nell’aula magna dell’Ateneo barese. Sarà un confronto tra istituzioni, imprenditori, economisti, sociologi e giornalisti di Italia e Russia. Tra questi, Rosario Alessandrello presidente della Camera di Commercio Italo-Russa, Nathela Shengelija presidente della Rappresentanza commerciale della Federazione Russa in Italia, Anna Marra del Servizio studi e relazioni internazionali della Banca d’Italia e il corrispondente da Mosca per il «Corriere della Sera» Fabrizio Dragosei. Il filo rosso sarà il futuro di politica, economia, cultura e società in Puglia e Russia, da vivere quanto più possibile insieme.
Bari e Russia sono unite anche dall’arte. Soprattutto con il «VI Festival dell’Arte russa», diretto da Rocky Malatesta (anche segretario generale della Fondazione Nikolaos che promuove la manifestazione con il sostegno di Comune e Regione). Basilica di San Nicola, auditorium Vallisa, facoltà di Lingue dell’Università e teatro Piccinni ospiteranno fino al prossimo 23 maggio, nell’ambito del “Giardino estivo delle arti”, varie iniziative a ingresso libero (mostre, concerti, balli proiezioni di film e incontri con registi) che avvicineranno i baresi alla cultura russa.
Intanto, una coincidenza che quasi sottolinea l’occasione mancata di una simbiosi: al Petruzzelli va di scena “Il lago dei cigni”, il celebre balletto interpretato dalla prestigiosa compagnia del Bol’šoj di Mosca.

Programma del "Giardino estivo delle arti"

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