PESCHICI, LA BAIA DI SAN NICOLA E IL TRABUCCO
Peschici, affacciata sul mare, a 122 chilometri da Foggia. Sembra sia l'unica cittadina europea sulla terra ferma in cui è possibile vedere sorgere e tramontare il sole sul mare.
Alle spalle, su un'alta costiera, una folta macchia mediterranea. Gravemente offesa da un incendio disastroso nell'estate del 2006, che aveva completamente distrutto, tra l'altro, anche la splendida baia di San Nicola.Ora si prova a rinascere lentamente. Le prime 200 piantine di pini (ci vorranno 20 anni perchè diventino grandi) sono state piantate il 15 marzo 2008 da studenti armati di vanghe e picconi. Merito dell'associazione Artrabucco, che abitualmente si occupa di spettacoli.
Ha raccolto 3000 euro fra gli operatori turistici di San Nicola, per acquistare le prime piantine. L'obiettivo era arrivare ad almeno mille pini. Anche un gruppo di turisti di Ancona ha contribuito, donando nei mesi successivi 1000 pini. Altri progetti di rimboschimento erano in cantiere. Sarebbe bello sapere se siano andati a buon fine...
Nella baia di San Nicola c'è un trabucco, un esemplare dei più antichi strumenti di pesca utilizzati sull'Adriatico, dalla costa dell'Italia centrale fino al Gargano. Opere di ingegneria artigianale in legno, si stagliano sospesi a qualche metro dall'acqua con bracci lunghi che sostengono una rete enorme, detta trabocchetto. Secondo alcuni studiosi sarebbero stati inventati dai Fenici, che poi li avrebbero importati nella Penisola. I trabucchi intrappolavano nelle proprie reti i branchi di pesci che fluttuavano tra gli anfratti della costa. Permettevano così di pescare senza doversi inoltrare in mare, minaccioso quando soffia il maestrale.
Oggi i trabucchi pugliesi sono stati adottati dal Parco nazionale del Gargano, che intende salvaguardarli e valorizzarli. Quello di Peschici appartiene a dei privati. Aggrappato agli scogli con grossi tronchi di pini d'Aleppo, di cui il Gargano è ricco, è uno dei pochi non in disuso.
Al suo interno ospita un ristorante. Si è salvato dalle fiamme del 2006, arrivate a bruciare le auto parcheggiate vicino. Per salvarlo alcune vetture sono state spinte in mare man mano che andavano a fuoco.
Il ristorante è informale e affascinante (il numero forse è ancora questo: 0884 962556). Si mangia spendendo il giusto. Nell'aria il profumo di frittura mista si mescola a quello di spaghetti alle vongole e di pesce sulla graticola (ma ahimé sembra non sia pescato dal trabucco stesso)...
La romanticità del posto, tuttavia, è garantita dal panorama unico.
Nella baia di San Nicola c'è un trabucco, un esemplare dei più antichi strumenti di pesca utilizzati sull'Adriatico, dalla costa dell'Italia centrale fino al Gargano. Opere di ingegneria artigianale in legno, si stagliano sospesi a qualche metro dall'acqua con bracci lunghi che sostengono una rete enorme, detta trabocchetto. Secondo alcuni studiosi sarebbero stati inventati dai Fenici, che poi li avrebbero importati nella Penisola. I trabucchi intrappolavano nelle proprie reti i branchi di pesci che fluttuavano tra gli anfratti della costa. Permettevano così di pescare senza doversi inoltrare in mare, minaccioso quando soffia il maestrale.
Oggi i trabucchi pugliesi sono stati adottati dal Parco nazionale del Gargano, che intende salvaguardarli e valorizzarli. Quello di Peschici appartiene a dei privati. Aggrappato agli scogli con grossi tronchi di pini d'Aleppo, di cui il Gargano è ricco, è uno dei pochi non in disuso.
Al suo interno ospita un ristorante. Si è salvato dalle fiamme del 2006, arrivate a bruciare le auto parcheggiate vicino. Per salvarlo alcune vetture sono state spinte in mare man mano che andavano a fuoco.Il ristorante è informale e affascinante (il numero forse è ancora questo: 0884 962556). Si mangia spendendo il giusto. Nell'aria il profumo di frittura mista si mescola a quello di spaghetti alle vongole e di pesce sulla graticola (ma ahimé sembra non sia pescato dal trabucco stesso)...
La romanticità del posto, tuttavia, è garantita dal panorama unico.
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