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Venezia66: Lebanon conquista il Leone d'oro

12 settembre 2009

(da Mymovies)
Come da giorni si vociferava il Leone d'oro è andato a Lebanon di Samuel Maoz: "dedico il premio" ha dichiarato il regista "a quelle migliaia di persone in tutto il mondo che sono tornate dalla guerra come me, apparentemente sani e salvi, persone che camminano, si sposano, fanno figli, ma dentro di loro il ricordo rimarrà infisso nelle loro anime. Migliaia di persone che hanno imparato a vivere e a sorridere con il dolore. La morte alimenta la guerra. Quando smetteremo di uccidere smetteremo di fare le guerre. Mi sembra ingegnuo ma mi piace credere che il film che ho fatto possa aprire le menti delle persone".


Il Leone d'argento per la migliore regia è stato consegnato all'iraniana Shirin Neshat per il film Women Without Men, una pellicola che la regista ha definito un vero e proprio "progetto d'amore, un film che è un vero e proprio messaggio di libertà e di democrazia, un film che parla anche al governo dell'Iran: io prego il governo iraniano di dare al popolo quello che dovrebbe avere: diritti umani di base".
Il premio speciale della Giuria è andato a Soul Kitchen di Fatih Akin, già acclamato autore di importanti film (da La sposa turca a Crossing the Bridge).

La Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile è andata a un'emozionatissima Ksenia Rappoport (La doppia ora di Giuseppe Capotondi), mentre quella per l'intepretazione maschile è stata consegnata a Colin Firth per A Single Man di Tom Ford: "sei uno dei registi migliori con cui potevo sperare di lavorare" ha detto l'attore rivolgendosi dal palco al regista "un vero artista; non vedo l'ora di vedere il prossimo film che farai, ma terrò libera l'agenda se mi vorrai anche solo per fare la comparsa".
È stato consegnato anche il Premio Mastroianni per il miglior attore emergente: Jasmine Trinca, composta seppure visibilmente emozionata, per Il grande sogno di Michele Placido.
Il premio De laurentiis per la migliore opera prima, consegnato dal vincitore dello scorso anno Gianni Di Gregorio (Pranzo di ferragosto), è stato assegnato a Engkwentro di Pepe Diokno perché "incarna il coraggio, l'ardire e lo spirito del leone stesso. Un film con una grande capacità di osare nell'affrontare un argomento difficile".

Il Premio Osella per la miglior sceneggiatura è andato a Todd Solondz per Life During Wartime, mentre l'Osella per il miglior contributo tecnico è andato alla scenografa Sylvie Olive per Mr. Nobody di Jaco Van Dormael.
Carlo Lizzani ha premiato per la sezione Controcampo italiano: il vincitore è Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli, mentre ha ricevuto una menzione speciale il documentario Negli occhi di Francesco Del Grosso e Daniele Anzellotti.
La cerimonia di premiazione della 66° edizione della Mostra del Cinema di Venezia si è infine conclusa con la consegna del premio Jaeger-LeCoultre a Sylvester Stallone.

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